Con una potenza installata di 235 MW, gli impianti del Friuli raggruppano le centrali, le dighe e le opere di derivazione dello schema idroelettrico del bacino montano del Tagliamento e comprende l’impianto di Ampezzo con il grande lago di Sauris e l’impianto di Somplago, alimentato dal lago di Verzegnis. Sono presenti 3 dighe: la Diga della Maina (Lumiei a Sauris), la Diga del Novarza e la Diga dell’Ambiesta (Verzegnis). Gli impianti del Friuli rappresentano un esempio di utilizzazione idraulica di pregio perfettamente integrato nel territorio, con bacini di accumulo ad alto valore ambientale che garantiscono protezione idraulica del territorio ed un’elevata riserva idrica.
La produzione media annua complessiva degli impianti in Friuli è pari a circa 600 milioni di kWh pari al fabbisogno di oltre 200.000 famiglie.
Centrali
Produzione media annua
Famiglie
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A partire dal 2010 sono stati avviati importanti investimenti di efficientamento delle centrali di produzione: nell’arco di un decennio, infatti, sono stati sostituti tutti e 6 i gruppi di produzione elettrica. Analoghi investimenti sono stati avviati e sono in corso per l’efficientamento delle opere di presa, al fine sia di garantire una corretta derivazione, sia di garantire il buono stato degli alvei dei fiumi nelle aree di competenza.
Attività di monitoraggio, pulizia e tenuta dei sentieri e delle aree di proprietà nei pressi delle opere disposte sul territorio garantiscono all’ambiente le migliori condizioni di sicurezza, sia per prevenzione del dissesto idrogeologico sia per il contenimento del rimboschimento.
Sono previste nei prossimi anni importanti opere di miglioramento sismico degli impianti, di efficientamento energetico e di manutenzioni straordinarie, per garantire sempre la miglior efficienza degli impianti e i massimi standard di sicurezza, per le persone, le comunità e l’ambiente.
L’acqua disponibile nelle valli viene raccolta tramite un sistema costituito da opere di presa, canali e gallerie e, in alcuni casi, accumulata a monte di un bacino, formando un vero e proprio invaso artificiale.
Da qui partono le condotte forzate che convogliano l’acqua verso la centrale di produzione vera e propria, equipaggiata con macchinari elettromeccanici e moderni sistemi di automazione e controllo:
Successivamente l’energia viene distribuita fino nelle nostre case. Ogni impianto idroelettrico è unico. Il sistema di raccolta e derivazione delle acque si adatta alla morfologia del territorio, dei versanti e degli ostacoli presenti lungo il percorso di canali e condotte, oltre alla disponibilità idrica. Non tutta l’acqua presente nei fiumi viene derivata: una parte rimane nel corso d’acqua per il mantenimento dell’ecosistema acquatico e del paesaggio.
I nostri impianti idroelettrici sono a deflusso regolato: sono caratterizzati della presenza di un bacino di monte che consente una regolazione della produzione settimanale (diga dell’Ambiesta) o stagionale (diga della Maina).
La presenza di un invaso consente quindi di accumulare una riserva di acqua che permette agli impianti idroelettrici di rispondere con flessibilità alle esigenze della rete elettrica, grazie alla produzione di energia pregiata perché programmabile.
Non solo, in periodi di siccità, ormai sempre più frequenti, gli impianti idroelettrici dotati di accumulo sono indispensabili e preziosi per supportare le esigenze potabili ed irrigue di valle. In periodi di grandi piogge, soprattutto concentrate in poco tempo, i nostri bacini possono anche, nei limiti dei volumi, esercitare una funzione di laminazione, diminuendo la pressione sul territorio.
La centrale utilizza parte delle acque dell'Alto Tagliamento ed affluenti, da quota 980 m.s.l.m. con un salto di circa 480 metri e si trova a quota 500 m.s.l.m. circa, in località Plan del Sac, nel comune di Ampezzo.
L’impianto è entrato in funzione il 30 marzo 1948 e inaugurato il 27 maggio 1948, poco dopo la morte del fondatore della SADE, società realizzatrice dell’impianto, Giuseppe Volpi (Conte di Misurata) a cui è intitolata.
La centrale è alimentata dal serbatoio stagionale del Lumiei, creato dall’omonima diga a doppia curvatura alta circa 130 metri. Alla galleria in pressione lunga circa 4 km, segue una condotta forzata metallica che termina nel collettore di centrale, posto in caverna a quota circa 500 mslm.
Dal collettore si collegano le derivazioni che alimentano i tre gruppi turbina - alternatore ad asse orizzontale, ognuno con due giranti Pelton.
Gli alternatori sono collegati a tre trasformatori elevatori posti all'esterno e immettono l'energia prodotta nella rete a 130 kV.
I gruppi di generazione turbina-alternatore sono stati integralmente sostituiti con nuove macchine entrate in servizio negli anni 2011, 2012 e 2013, migliorando sensibilmente le caratteristiche di efficienza energetica.
Dati Principali | |
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Regione | Friuli Venezia Giulia |
Ubicazione | Alpi Carniche– località Somplago nel Comune di Ampezzo |
Potenza installata | 62,10 MW |
Bacino imbrifero | 139 km² |
Dighe | Invaso del Lumiei (66 milioni di m³) |
Salto medio effettivo | 480 m |
Turbine installate | 6 Pelton (3 gruppi) |
Anno entrata in esercizio | 1948 |
Certificazioni | ISO 14001 (Ambiente) EMAS (Ambiente) SA8000 (Etica) ISO 45001 (Sicurezza) |
La diga del Novarza, che alimenta a sua volta la diga del Lumiei, con i suoi 26 metri di altezza è la più piccola delle grandi dighe italiane.
La diga del Lumiei si sviluppa su due comuni: da una parte il comune di Sauris, dall’altra il comune di Ampezzo e una parte delle opere annesse collega due vallate attraverso la suggestiva galleria in roccia naturale del Pura.
La centrale di Somplago è l’impianto idroelettrico più importante della Regione e si trova sulla sponda nord-ovest del lago di Cavazzo (o dei Tre Comuni), in località Somplago, nel Comune di Cavazzo Carnico.
L'impianto utilizza l’acqua turbinata dalla centrale di Ampezzo che, tramite una galleria di circa 18 km, viene raccolta insieme alle acque del Medio Tagliamento e Degano e dei suoi affluenti, nel bacino artificiale dell’Ambiesta, creato dalla diga sul torrente omonimo.
Dalla quota massima di 484 m.s.l.m. (bacino dell’Ambiesta-comune di Verzegnis) dopo un salto di circa 280 m, l’acqua viene restituita al lago di Cavazzo e, quindi tramite un canale, al torrente Leale e dopo circa 6 km al Tagliamento.
La galleria di alimentazione dalla diga alla centrale, lunga circa 8,5 km, si collega a tre condotte forzate metalliche poste in un pozzo verticale ricavato in roccia, che alimentano singolarmente le tre turbine Francis ad asse verticale poste in caverna.
L'energia elettrica viene prodotta da tre generatori gemelli mossi dalle tre turbine Francis.
I gruppi di generazione turbina-alternatore sono stati integralmente sostituiti con nuove macchine entrate in servizio negli anni 2012, 2014 e 2015, migliorando sensibilmente le caratteristiche di efficienza energetica.
Gli alternatori sono collegati a tre trasformatori elevatori posti all'esterno e immettono l'energia prodotta nella rete a 220 kV.
Dati Principali | |
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Regione | Friuli Venezia Giulia |
Ubicazione | Alpi Carniche– località Somplago nel Comune di Cavazzo Carnico |
Potenza installata | 172,8 MW |
Bacino imbrifero | 647 km² |
Dighe | Invaso del Ambiesta (3,4 milioni di m³) |
Salto medio effettivo | 280 m |
Turbine installate | 3 Francis |
Anno entrata in esercizio | 1958 |
Certificazioni | ISO 14001 (Ambiente) EMAS (Ambiente) OHSAS 18001 (Sicurezza) |
La centrale di Somplago è custode di alcuni importanti mosaici, realizzati dalla Scuola dei Mosaicisti di Spilimbergo nell’ampio atrio di ingresso alla centrale, e di un enorme affresco realizzato dal maestro Walter Resentera in sala macchine, rappresentante la storia del Friuli.
L’affresco è stato recentemente oggetto di un restauro conservativo che ha permesso di mantenere invariata la bellezza e la grande simbologia dell’opera d’arte. La centrale, inoltre, ospita (e mantiene in perfetta efficienza) anche eleganti lampadari, realizzati negli anni ’50 dai maestri d’arte del vetro di Venezia.
I nostri impianti sono costituiti da un complesso sistema di opere di presa (28), traverse (3), dighe (3), canali (oltre 70 km), centrali (3) che si snodano dal comune di Forni di Sopra sino al comune di Trasaghis, attraversando molti dei comuni della Carnia.
Gli impianti sono comunemente suddivisi in:
Risorse utili
Servizi e impianti