Il contesto di mercato e geo-politico incerto può accelerare o rallentare la transizione ecologica, spinta da fattori esogeni favorevoli o contrari. Il nostro impegno resta saldo e si rafforza, adottando una strategia di crescita basata su una transizione ecologica competitiva che coniughi decarbonizzazione delle attività e competitività dei business presidiati e del sistema Paese.
Il quadro di settore si è assestato su un new normal caratterizzato da un livello dei prezzi delle commodity energetiche più alto, con il PUN medio che nel 2024 è raddoppiato rispetto al 2019, e con una maggiore volatilità.
Se, da un lato, il settore beneficia di una regolazione stabile che favorisce gli investimenti nelle reti, grazie alla remunerazione RAB based, e nella flessibilità, grazie al Capacity Market e ai prossimi meccanismi incentivanti per FER e accumuli, rimangono aperte diverse sfide: ostacoli alla realizzazione delle rinnovabili e schemi incentivanti incostanti e di breve durata.
Al centro del quadro politico, la crisi della competitività europea mette in discussione il percorso di transizione ecologica intrapreso negli ultimi anni a livello comunitario.
2015 | ‘000 B$
GAP PIL UE-USA
tra il 2002 e il 2023
Investimenti necessari
per rilanciare la competitività europea
Investimenti Piano 2024-35
allineati ai pillar Draghi
Fonte: The future of European competitiveness, Commissione Europea, 2024
Il Report “The future of European competitiveness”, commissionato dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen a Mario Draghi, identifica tre aree di intervento per rilanciare la crescita a livello europeo e colmare il divario rispetto ad aree del mondo più competitive:
Il percorso strategico che abbiamo avviato negli ultimi anni risulta fortemente allineato agli obiettivi individuati dal report Draghi, con oltre il 90% degli investimenti previsti a Piano declinati sui 3 pilastri.
Sul fronte dell’innovazione siamo impegnati come “anchor investor” nel fondo di Venture Capital “360 LIFE II” dedicato alla transizione ecologica, con una dotazione target di 200 milioni di euro.
Siamo in prima linea nella decarbonizzazione, con la realizzazione di nuovi impianti rinnovabili, stipulando PPA (Power Purchase Agreement) per l’acquisto e vendita dell’energia, e con investimenti nelle reti elettriche come supporto all’elettrificazione dei consumi.
Per favorire una maggiore autonomia europea rispetto all’approvvigionamento delle materie prime critiche, forti della nostra leadership nell’ambito dell’Economia circolare, abbiamo previsto di estendere le attività di recupero di materiale alle batterie al litio, progettando la realizzazione di un impianto per creare nuova “materia prima seconda” da riutilizzare nei processi produttivi.
La transizione ecologica competitiva avviata dal Gruppo parte dalle città, ecosistemi intrinsecamente efficienti che rendono gli investimenti più efficaci sia da un punto di vista ambientale che economico.
Ciò assume ancora più valore se si considera che nelle città di riferimento per A2A è prevista una forte urbanizzazione: nel 2040 ci si attende una crescita della popolazione residente del 18% rispetto al 2010, in controtendenza rispetto al calo medio del 5% atteso in Italia.
Per questo, prevediamo di concentrare oltre il 50% dei CAPEX previsti a Piano nelle aree urbane.
Tep/ M€ PIL
Fonte: The European House Ambrosetti-A2A
Nota - (1) Si riferisce ai 112 comuni capoluogo italiani
(2010=100), 2040 vs 2010
Fonte: Dati nazionali da rielaborazione The European House Ambrosetti-A2A; Dati europei da Eurostat
Note
(2) Selezione di un campione rappresentativo del panorama europeo: città con > 1,5 M residenti, limitata a un massimo di due città per nazione
(3) Grandi città per cui A2A gestisce le infrastrutture di distribuzione - Milano, Brescia, Bergamo e Cremona
Risorse utili
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