Il termovalorizzatore di Brescia, che sorge nell’area sud della città, recupera ogni anno energia elettrica e termica da circa 730.000 tonnellate di rifiuti non riciclabili come materia, evitando il loro smaltimento in discarica.
L’impianto, grazie alla valorizzazione dei rifiuti, produce ogni anno più di 500.000 megawattora di energia elettrica (corrispondente al fabbisogno di circa 200.000 famiglie). Inoltre, con una produzione annua di quasi 900.000 megawattora e il suo collegamento alla rete di teleriscaldamento, rappresenta la prima fonte di generazione di calore per la città di Brescia.
Dal suo avvio ad oggi l’impianto ha consentito di evitare il conferimento in discarica di oltre 17 milioni di tonnellate di rifiuti (pari ad una superficie occupata da circa 200 campi da calcio).
Al tempo stesso, la combustione dei rifiuti contribuisce in maniera virtuosa alla transizione energetica, evitando il ricorso all’uso dei combustibili fossili per la produzione di energia e di conseguenza le emissioni ad esse collegate, quantificate in circa 865.000 tonnellate di anidride carbonica annue.
I rifiuti indifferenziati e gli scarti da trattamento non riciclabili come materia vengono conferiti al termovalorizzatore e scaricati nella vasca di raccolta e miscelazione, dalla quale vengono poi caricati per il loro recupero energetico nelle caldaie delle tre linee di combustione, la cui temperatura è regolata a circa 1.000 gradi.
Il calore prodotto dalla combustione genera vapore ad alta pressione, che viene immesso in un turbogeneratore per la produzione di energia elettrica, e successivamente utilizzato per scaldare l’acqua che alimenta la rete di teleriscaldamento della città.
L’impianto è dotato di un sistema di depurazione fumi innovativo, realizzato con criteri tali da ottenere la massima sicurezza e continuità di funzionamento e ridurre al minimo la necessità di manutenzione.
L’impianto di depurazione fumi è costituito da:
Nota:
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Nel 2019 è stato avviato un percorso di decarbonizzazione della città di Brescia, con l’obiettivo di sostituire progressivamente il calore prodotto da combustibili fossili (carbone e gas) con altre fonti più sostenibili e migliorare complessivamente le prestazioni ambientali del sistema integrato “Sistema Ambiente Energia”.
Il percorso prevede un progetto di potenziamento del sistema di trattamento fumi per il Termovalorizzatore, finalizzato a ridurre ancora di più le emissioni e a recuperare il calore attualmente non recuperabile, che verrà poi ceduto alla rete di teleriscaldamento e impiegato per sostituire in parte il calore attualmente generato con fonti fossili dalla centrale Lamarmora.
L’aggiornamento del sistema di trattamento fumi, allo scopo di mantenere sempre l’impianto allineato ai migliori standard e livelli di protezione ambientale internazionali, include l’installazione di un impianto per il contenimento delle emissioni di ossidi di azoto e di un impianto innovativo per il recupero di calore dai fumi, pari a circa 162.000 MWh/anno.
Questi interventi miglioreranno le prestazioni ambientali dell’impianto, portando il suo rendimento dall’attuale 82% a un valore vicino al 100% (esattamente pari al 98%).
Il termovalorizzatore è stato realizzato utilizzando le tecnologie più avanzate, per garantire la massima tutela dell’ambiente nell’ottica della chiusura virtuosa del ciclo di gestione dei rifiuti. L’attenzione per l’ambiente è confermata dal fatto che il 50% dell’investimento per la realizzazione dell’impianto è stato destinato ai sistemi di protezione ambientale e di depurazione dei gas di combustione.
La gestione dell’impianto ha l’obiettivo di massimizzare il recupero degli scarti del processo: il ferro viene separato dalle ceneri pesanti di fondo griglia, che vengono conferite a impianti dedicati, dove si procede alla separazione dei metalli non ferrosi e al recupero della frazione inerte restante per il suo riutilizzo nell’industria dell’edilizia (cemento, aggregati, gres, etc.). Le polveri trattenute dai filtri vengono raccolte in appositi sili di stoccaggio e avviate a recupero o smaltimento in idonei impianti, per essere poi riutilizzate, ad esempio, per riempimento di miniere di salgemma esaurite.
È sempre in funzione un sistema di controllo del funzionamento e dell’efficienza del processo e ciascuna delle tre linee di combustione viene verificata con fermate periodiche programmate. Il controllo delle emissioni avviene tramite un sistema di monitoraggio h24, con strumentazione posta all’interno del camino. I dati, aggiornati settimanalmente, sono consultabili qui di seguito e sui totem informativi dislocati in città.
Inoltre, l’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) ha installato presso l’impianto un proprio sistema di monitoraggio acquisendo in tempo reale i valori emissivi al camino.
Il Termovalorizzatore di Brescia ha ottenuto la certificazione ISO 9001, riguardante l’efficacia e l’efficienza dei processi di trattamento rifiuti e recupero energetico dagli stessi, la certificazione ISO 14001 relativamente alle prassi operative attuate nel Termovalorizzatore per il miglioramento continuo delle sue prestazioni ambientali e, per rafforzare il proprio impegno ambientale, ha ottenuto inoltre la Registrazione EMAS nel 2011, dimostrando il costante impegno nel rispetto dell’Ambiente e delle leggi applicabili.
Tra i requisiti EMAS rientra la redazione annuale della Dichiarazione Ambientale: uno strumento di comunicazione e di interazione con i cittadini, gli amministratori locali e tutte le parti interessate per diffondere e condividere l’impegno verso il raggiungimento delle proprie prestazioni ambientali, con costanti obiettivi di miglioramento continuo.
Il Termovalorizzatore di Brescia, insieme a tutti i nostri impianti, ha implementato e mantiene attiva la certificazione ISO 45001, per la riduzione dei rischi per la salute e la sicurezza di tutti i lavoratori interni ed esterni che operano presso gli impianti.
Nel 2017 il Termovalorizzatore di Brescia, insieme ai Termovalorizzatori di Milano e di Corteolona, ha ottenuto la certificazione ISO 50001, per il costante miglioramento dell’uso razionale dell’energia e per gli interventi migliorativi per l’efficienza energetica degli impianti attuati.
Brescia ha sviluppato un sistema integrato, denominato Sistema Ambiente Energia, che coniuga produzione di energia elettrica e calore, teleriscaldamento e gestione del ciclo dei rifiuti urbani, azzerando il ricorso alla discarica.
Il teleriscaldamento prevede la distribuzione attraverso reti di tubazioni coibentate di acqua calda proveniente da una o più centrali di produzione, o dal recupero di cascami termici industriali, al fine di fornire calore agli edifici.
Brescia fu tra le prime città italiane, nel 1972, a dotarsi di una rete di teleriscaldamento, sull’esempio delle città del nord Europa che, dal suo avvio, ha consentito di spegnere circa 20.000 impianti di riscaldamento singoli. Ad oggi la rete si estende per oltre 670 chilometri, fino alle abitazioni dei singoli utenti, servendo più di 60.000 appartamenti.
Il sistema di teleriscaldamento è alimentato per la quota prevalente dal termovalorizzatore, dalla centrale di cogenerazione Lamarmora, dalla centrale termica Nord e da recuperi di calore dalle industrie locali.
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