Per noi di A2A non ci sono scarti, ma solo valore, perché tutto può ritornare a essere una risorsa sotto forma di energia o materia. Il nostro modello di economia circolare, infatti, include la produzione di bioenergie dalla valorizzazione di scarti agricoli, vegetali e legnosi.
Attraverso i nostri impianti dedicati al trattamento delle Biomasse generiamo energia elettrica e termica rinnovabile grazie al calore prodotto dalla combustione di scarti legnosi e solidi di origine vegetale. Dal trattamento di prodotti e sottoprodotti della filiera agricola, zootecnica e agroindustriale produciamo, invece, Biogas.
I nostri impianti trattano cippato di legna vergine, rifiuti a base lignea, potature arboree, residui agroforestali e paglia di cereale generando energia elettrica pari a 200.000 MWh all’anno.
Utilizziamo la digestione anaerobica per la produzione di energia elettrica dal trattamento di colture agricole, reflui zootecnici e sottoprodotti per un totale di circa 167.000 MWh all’anno. In un ambiente umido e privo di ossigeno (il digestore), la biomassa fermenta grazie a enzimi e batteri specializzati producendo Biogas costituito principalmente da metano e anidride carbonica che viene poi convertito in energia elettrica.
La produzione di Biogas permette non solo la generazione di energia rinnovabile ma anche la restituzione ai terreni del “digestato”, un ottimo fertilizzante organico composto principalmente da materia organica, azoto, fosforo e potassio che contribuisce alla rigenerazione naturale dei suoli. L’uso del digestato in sostituzione dei concimi chimici, infatti, garantisce una maggiore sostenibilità ambientale.
Contribuiamo così al percorso europeo di riduzione del 20% nell’uso dei fertilizzanti chimici e l’incremento della quantità di fertilizzanti organici utilizzati per rigenerare i suoli. Questo è quanto previsto dalle misure «Fit for 55» stabilite dall'UE per ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030.
Il suolo è, infatti, una risorsa non rinnovabile determinante per contrastare il cambiamento climatico. Il digestato agricolo (fertilizzante organico), grazie ai suoi principali elementi, contribuisce alla sua stabilizzazione e incrementa la fertilità dei terreni. Basti pensare che quanto circa il 21,3% del territorio nazionale risulta potenzialmente a rischio desertificazione.
La produzione di Biogas, infine, può generare ulteriori marginalità per gli agricoltori e offrire opportunità di sviluppo nelle aree rurali con ricadute occupazionali anche sulla filiera di approvvigionamento. Questa cooperazione fa parte della Long Term Vision For Rural Areas prevista dalla Commissione Europea nel 2021.
L’economia circolare e la transizione energetica abbracciano l’intera attività del Gruppo. Investiamo nelle bioenergie perché le riteniamo essere un tassello fondamentale di questo percorso verso una completa Transizione Ecologica del Paese.
Ci impegniamo a guidare l’evoluzione del settore agroalimentare attraverso un approccio innovativo e industriale per garantire un futuro più sostenibile a tutta la filiera e ai nostri territori.
Investiremo per convertire alcuni dei nostri impianti biogas a biometano, gas ottenuto tramite un processo upgrading (purificazione) che consente l’ottenimento di caratteristiche pari a quelle del gas metano fossile.
Il biometano è, infatti, una molecola rinnovabile che può avere un ruolo nel nostro processo di transizione energetica contribuendo al percorso di decarbonizzazione del Paese sia in termini di riduzione dell’impronta fossile del sistema energetico nazionale (CO2, CH4, N2O, NH3), in linea con gli obiettivi 7, 9, 11, 12, 13 e 15 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, che di supporto alle attività per favorire la nostra indipendenza energetica.
In termini di economia circolare, invece, la produzione di biometano permetterà di riutilizzare scarti e sottoprodotti. Riduciamo così l’impatto sull’ambiente rendendo la materia organica fruibile tramite nuovi fertilizzanti per incrementare la resa produttiva dei terreni e delle aziende agricole nelle zone limitrofe agli impianti.
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